I miracoli di Gesù

(099)

Il miracolo del Giordano in piena (361.11 - 361.12)

L'uomo chiama gli altri, e con l'aiuto di Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni, spingono le barche in acqua. La corrente è forte e cerca di trascinarle subito via. Le corde che le trattengono ai tronchi più prossimi sono tese come su un arco e scricchiolano nello sforzo. Pietro guarda. Guarda le barche, guarda il fiume, guarda e scuote il capo e si arruffa con una mano i capelli brizzolati, e poi dà un'occhiata curiosa a Gesù.
"Temi, Pietro?"
"Eh!.. quasi, quasi..."
"Non temere. Abbi fede. E anche tu, uomo. Chi porta Dio e i suoi messi non deve temere. Scendiamo in barca. Io nella prima."
Il padrone delle barche ha una mossa rassegnata. Deve pensare che è venuta l'ultima ora sua e quella dei suoi parenti. Al minimo deve pensare di perdere le barche o di andare chissà dove.
Gesù è già in barca. In piedi a prua. Scendono gli altri in questa e nelle altre due barche. Resta solo a terra un vecchietto, il garzone forse, che sorveglia le funi.
"Ci siamo?"
"Ci siamo."
"Pronti i remi?"
"Pronti"
"Molla, tu, da riva."
Il vecchietto disattorciglia i canapi dal cavicchio che ne faceva nodo presso il tronco. Le barche, man mano che sono libere, sbandano un attimo verso sud sul filo della corrente. Ma Gesù ha il suo viso di miracolo.
Cosa dica al fiume non so. So che la corrente si arresta quasi. Non ha che il moto lento del Giordano quando non è in piena. Le barche tagliano l'acqua senza fatica, anzi con una velocità che deve stupire il padrone delle barche.
Eccoli dall'altra parte. Smontano con facilità, nè la corrente tenta portar più giù le barche mentre sono fermi i remi.
"Maestro, vedo che sei veramente potente" dice il padrone delle barche. "Benedici il tuo servo e ricordati di me, peccatore."
"Perchè potente?"
"Eh! ti par poco? Hai sospeso la corrente del Giordano in piena!...."